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rare che la colonia italiana, ivi fondata da Stella, Zucchi, Bonichi ed altri nostri concittadini, finì miseramente nel 1872, per la cessione di detto territorio Sciotel, fatta dal Bonichi, ultimo colono, al Munzinger, governatore egiziano di Massaua.

Ora io mi trovo in possesso di due fascicoli di documenti coi quali si può dimostrare che quella cessione è di niuno effetto, e perciò l’Italia di buon dritto può rivendicare a sè Sciotel, regione fertilissima e saluberrima.

Il primo di detti fascicoli contiene, in massima parte, lettere, dal Bonichi a me dirette, nelle quali, oltre le importantissime notizie su Sciotel, vi sono esposte le vere cagioni della fine miseranda della colonia italiana. Il secondo contiene in massima parte la corrispondenza che Elena Petrucci, moglie di Zucchi, venuta in Italia nel 1867, per impetrare lo aiuto del Governo, tenne coi suoi soci di Africa.

Nello scrivere adunque questa relazione non ho in animo di dire delle cose affatto nuove, ma la scrivo col fermo proposito di presentarla al nostro Governo, insieme ai due fascicoli di documenti, affine di convincerlo, e di convincere i miei concittadini, della convenienza e della legalità della rivendicazione di Sciotel.

A me modesto ed oscuro cittadino non è lecito penetrare ne’ misteri della nostra poli-