Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/99


parte seconda. 35

perduto il soggiorno del loro buon maestro e signore Conte di Sciampagna, di subito mandarono a Simone signore di Gionville, padre di quel Sire di Gionville che al presente è, e di cui è questo dittato, perchè li venisse soccorrere. Nè il buon Signore mancò all’invito, che anzi fu egli sì prestamente dinanzi la cittade a tutte sue genti, e sì vi fece d’arme a meraviglia che li Baroni fallirono a prendere la buona cittade, e fu lor forza passar oltre e andar a tendere gli alloggiamenti alla scoverta insieme col Duca di Borgogna. Or quando il buon Re di Francia seppe ch’essi furono là, egli con sue genti mosse dritto verso loro per combatterli. Il che veggendo i Baroni, gli mandarono per preghiera e richiesta che suo piacer fosse di tirare indietro suo corpo, ch’essi allora andrebbono combattere contra il Conte di Sciampagna e il Duca di Lorena e tutte lor genti d’arme, con trecento Cavalieri meno di quelli che il Conte e ’l Duca non avrebbono. E il Re loro rispose, che nudamente essi si combatterebbono alle sue genti, s’egli pure non vi fusse di sua persona. Il che udendo i Baroni, incontanente presso che confusi gli mandarono che assai volontieri farebbono intendere la Reina di Cipri a far pace col Conte Tebaldo di Sciampagna. Ma il buon Re mandò loro che a nulla pace non intenderebbe nè soffrirebbe che vi intendesse il Conte di Sciampagna, sino a che essi si tenessero armati nella Contea di Sciampagna. Perchè, dopo la risposta udita, se ne partirono di là, e senz’arrestarsi presero loro alloggiamenti sotto July. Ed il Re s’andò alloggiare