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34 la sesta crociata.

in attesa a Valserra seppero e videro che il Conte Tebaldo li aveva ingannati e delusi, per subito dispetto ed ira grandissima ch’e’ concepirono contra il detto Conte di Sciampagna, mandarono prestamente alla reina di Cipri; e questa venne a loro senza tardanza, e sì tosto ch’ella fu venuta, tutti d’uno comune assentimento, dopo aver fatto loro posture e conventi, inviarono cercare, ciascuno da sua parte, tanto di genti d’arme come ne poterono avere, e partironsi la bisogna intra loro per entrare di verso Francia nel paese del detto Conte, e così in Bria come in Sciampagna. E così menarono loro intelligenza col Duca di Borgogna, che aveva in donna la figliuola del Conte Roberto di Dreues, che da sua parte egli entrerebbe nella Contea di Sciampagna. Ed alla giornata assegnata ch’essi si dovevano tutti trovar insieme davanti la città di Troye per prenderla, il buon Re Luigi lo seppe, il quale parimente mandò tutte sue genti d’armi per andare al soccorso del Conte Tebaldo di Sciampagna. E di fatto li Baroni ardevano e bruciavano da loro parte tutto il paese per ove essi passavano, ed altresì faceva il Duca di Borgogna dal canto suo che s’intendeva con loro. Or quando il buon Conte Tebaldo si vide così fortemente assalito d’una parte e d’altra, bruciò elli medesimo e distrusse alquante ville di suo paese, e per ispeciale Esparné, Vertù e Sezanna, affinchè li Baroni e il Duca di Borgogna non le trovassono assai fornite come l’altre ville e cittadi, e così gli tornassono a nocumento. Or quando li borghesi di Troye videro ch’essi avean