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xliv lezione preliminare.

essersi dessa svolta non dal regime dame o dam, ma dal soggetto dames o dams; e però quell’italico damigello, di cui difficilmente avremmo potuto rendere ragione genealogica abbastanza appurata, venirci ora chiarissimo per la toscana pronuncia, la quale muta la s interiore in g per acconcio migliore ad orecchie italiane. Similmente, secondo prima vedemmo, donzello viene dal nominativo dons, non dall’obliquo don; e così jovencels anticamente jovensels, viene dal soggetto jovens, e dal solito aumento minorativo els, e non mai dal regime joven, da cui esce per contrario jovenet; talché il nostro giovincello, che ha rimutato la s in c per l’avvertita proprietà loquelare toscana di prediligere un più distinto scolpimento di profferenza, ci riescirà definibile assai chiaramente in tutti i suoi elementi di formazione insieme alle voci simili, che saprà, dietro questo poco d’invio, trovare da sé ogni intendente di nostra lingua.

Abbandonando dunque un tale argomento alle altrui più lunghe disquisizioni, dopo che avrò detto come, per confronto al nostro Catalina, si trovi scritto in francese antico tanto Catherine quanto Catheline, e come il dialetto Piccardo dica coi Toscani Rousignol quello che il Borgognone scrive Rossegnol e Russinol il Normanno, passeremo ad alcune più brevi avvertenze sopra i nomi di numero.

E cominceremo dal riferire che il dialetto Borgognone scrive ambedoi e andoi, ed il Normanno ambedui, amdui e andui, quella voce stessa che da noi si trova scritta ora ambeduoi, ora ambedui