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266 la sesta crociata.

teranno d’assalirti e di misprendere inverso di te, e per ispeciale i tuoi Pari, i tuoi Baroni, ed altri simiglianti. Ama ed onora tutte le genti di Chiesa e di Religione, e guarda bene che non loro togliessi li redditi, i doni, e le elemosine che i tuoi antenati e predecessori hanno lasciato o donato alle medesime. Si racconta del Re Filippo mio avo che una fiata l’uno de’ suoi Consiglieri gli disse che le genti di Chiesa gli facevano perdere ed amminuire i diritti, le libertà, non che le giustizie sue, e che era gran meraviglia ch’egli il sofferisse così. E il Re mio Avo gli rispose ch’egli il credeva bene altresì, ma che Dio gli avea fatti tanti beni e tante gratuità donate, ch’egli amava meglio perdere alcun poco di suo podere che piatire e contendere colle genti di Chiesa Santa. A tuo Padre e a tua Madre porta onore e reverenza, e guardati dal corrucciarli per disobbedienza de’ loro buoni comandamenti. Dona i beneficii che ti apparterranno a persone buone e di netta vita, e sì fallo per lo consiglio di uomini probi e savi. Guardati dallo ismuover guerra contra Cristiani senza grande consilio, e solo allorché altrimenti tu non ci possa ovviare: e se guerra ci avrai, risparmiane le genti di Chiesa, e coloro che in niente non ti avranno misfatto. Se guerra o dibattimento insorga tra i tuoi soggetti, pacificali al più tosto che tu potrai. Prendi guardia sovente a’ tuoi Balivi, Preposti, ed altri Officiali, ed inchiedili di lor governo, affinchè se cosa v’ha in essi a riprendere che tu lo faccia. Pon mente gelosa che qualche villano peccato non s’immetta nel tuo Reame, e