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parte seconda. 249

li suoi misfatti: donde egli ci sembra che non ne siate punto bene avvertito, e che grado nè grazia non ve ne saprà egli. A ciò il Re rispondeva, ch’egli sapeva bene che il Re d’Inghilterra ed il suo predecessore avevano giustamente ed a buon diritto perdute le terre ch’egli teneva, e che non intendeva render loro alcuna cosa al che fare fosse egli tenuto; ma facevalo solamente per amore, pace ed unione avere, nodrire ed intertenere intra essi, e’ figliuoli loro che erano insieme cugini germani. E soggiungeva il Re: io penso che, ciò facendo, farò ovra molto buona e prosperosa, perchè in primo luogo ne acquisterò ferma pace, ed in appresso io ne lo farò mio uomo ligio e di fede, visto che sin qui non è egli ancora entrato in mio omaggio. E già il Re San Luigi fu l’uomo del mondo che più si travagliò a fare e mettere pace e concordia tra’ suoi soggetti, e per ispeciale intra li Principi e Signori di suo Reame e dei vicini, siccome fu intra il Conte di Chalone mio zio ed il Conte di Borgogna suo figliuolo che avevano guerra insieme, allorchè fummo al ritorno d’oltre mare. E per la pace fare intra il padre e ’l figliuolo inviò egli alquante genti di suo Consiglio sino in Borgogna al suo proprio costo, e finalmente tanto fece, che per suo mezzo la pace dei due personaggi fu ferma. Similmente per suo procaccio fu fatta pace intra il secondo Re Tebaldo di Navarra ed i Conti di Chalone e di Borgogna che avevano dura guerra insiememente l’uno contro gli altri, e vi inviò del pari delle genti di suo Consiglio che ne fecero lo accordo e appaciaronli.