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246 la sesta crociata.


Capitolo LXII.

Nel quale si ritrae come io mi scompagnassi dal buon Re, e come ponessi opera al maritaggio del Re di Navarra.


Appresso queste cose il Re si partì di Yeres, e se ne venne nella Città d’Aix in Provenza per l’onore della benedetta Maddalena che vi giace presso ad una piccola giornata di cammino: e fummo al luogo detto della Caverna in una roccia molto alta ed erta là ove l’uomo diceva che la Santa Maddalena avea vissuto in romita lungo spazio di tempo. Poi di là venimmo passare il Rodano a Belcaro. E quando io vidi che il Re era entrato in sua terra ed in suo podere, presi congedo da lui, e me ne venni alla Delfina del Viennese ch’era mia nipote; e di là passai verso il Conte di Chalons mio Zio, e poi verso il Conte di Borgogna suo figliuolo, ed arrivai finalmente a Gionville. Nel qual caro luogo quando io ebbi soggiornato alcun poco, me ne ritornai verso il Re, lo quale trovai io a Soissone. E quando fui davanti a lui, egli mi fece sì grande gioia che tutti se ne meravigliarono. Là io trovai il Conte Giovanni di Bretagna e la Contessa sua donna, e la figliuola del Re Tebaldo. E per la dissensione che era intra il Re di Navarra e la figlia di Sciampagna, per alcun diritto che lo Re di Navarra pretendeva sul paese di Sciampagna, il Re li fece tutti venire a Parigi in parlamento per udire le parti e per far loro diritto.

A questo Parlamento domandò il Re Tebaldo di Navarra ad avere in maritaggio Isabella figliuola