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210 la sesta crociata.

dello Spedale, e a più altri gran personaggi che aveva presi. Ed ebberci a condurre il Conte e gli altri prigionieri sino in Babilonia, ben trecento Cavalieri, ai quali prese troppo bene, perchè essi non si trovarono punto alla mortalità che fu fatta, davanti il castello della Cammella, dello Imperadore di Persia e di sue genti, donde è stato parlato pur dianzi.

Quando i Mercatanti di Babilonia seppero che ’l Soldano aveva in sue prigioni il Conte Gualtieri, assembraronsi, e tutti andarono fare un clamore al Soldano ch’egli fesse loro diritto del Conte di Giaffa, il quale li aveva strutti e spogliati parecchie fiate, e fatti loro grandi dannaggi. E così, ottemperando alla richiesta, il Soldano abbandonò loro il corpo del Conte Gualtieri perchè vi si potessero vendicare di lui. E questi cani traditori entrarono nella prigione là ove era il valente produomo, e là lo ispezzarono e lo misero a brani dopo avergli fatto più martirii soffrire, donde noi debbiam credere che l’anima sua ne sia gloriosa in Paradiso.


Capitolo LII.

Come si fu pace tra ’l Soldano di Damasco e gli Almiranti d’Egitto, e come noi non avemmo più con nissun di loro nè triegua nè pace.


Ora riveniamo al Soldano di Damasco, il quale ritirò le sue genti che aveva a Gadres, ed entrò in Egitto, e là venne ad assalirvi gli Almiranti. E qui dovete sapere che, per fortuna di guerra, l’una battaglia del Soldano di Damasco disconfisse l’una