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parte seconda. 191

saetta levata dal fanciullo, quegli sarebbe loro Re e loro Signore. E per sorte avvenne che il fanciullo levò la saetta di quel saggio uomo il quale così li aveva insegnati; donde tutto il popolo fue molto gioioso; e ne menò gioia e passa gioia. Ed allora egli li fece tacere, e disse loro: Se voi volete ch’io sia vostro Signore sì giurerete per Colui che ha fatto il cielo e la terra, che voi terrete ed osserverete i miei comandamenti: ed essi tutti il giurarono.

Appresso queste cose egli loro donò ed istabilì degli insegnamenti che furono molto buoni per conservare il popolo in pace gli uni cogli altri. L’uno degli stabilimenti ch’egli loro donò fu tale: che nullo non prenderebbe il bene altrui oltre suo grado o ad inganno. L’altro fu tale: Che l’uno non colpirebbe l’altro s’elli non volesse perderne il pugno. L’altro fu tale: Che nullo per violenza non arebbe compagnia della donna o della figliuola d’altri s’e’ non volesse perderne la vita. E più altri belli insegnamenti e comandamenti loro donò per aver pace insieme ed amore.

E quando egli li ebbe così insegnati ed aordinati, cominciò a rimostrar loro come il più antico nimico ch’elli avessono fusse il Prete Janni, e come li aveva egli in grande odio e despitto da lungo tempo. E perciò, disse egli, io vi comando a tutti che dimane siate presti ed apparecchiati per corrergli sopra. E s’egli avviene ch’egli ci disconfigga, donde Dio ci guardi, ciascuno faccia del meglio ch’e’ potrà; e se noi lo disconfiggiamo, io vi comando che l’incalzo duri sino alla fine, e fusse anche sino a tre