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parte seconda. 189

quella landa di sabbia ad una roccia, la quale era sì grande e sì meravigliosamente alta, che nullo uomo vivente non la poteva giammai passare, e si levava di verso Oriente. E loro dissero li Tartarini che intra quella roccia ed altre rocce, che si lievano più là verso la line del mondo, erano inchiusi li popoli di Gog e Magog, i quali dovevano uscirne sul finire del secolo con l’Anticristo, quando elli verrebbe per tutto distruggere. E di quella erma landa venivano i popoli de’ Tartarini, i quali erano suggetti al Prete Janni d’una parte, ed allo Imperadore di Persia dall’altra; ed erano ancora tra più altri miscredenti, a’ quali, per venir sofferti, essi rendevano grandi tributi e tollette ciascun anno, anche per lo pasturaggio di loro bestie, donde essi solo vivono e fan proveccio. E dicevano li Tartarini che quello Prete Janni, lo Imperadore di Persia e gli altri Re a chi dovevano li detti tributi, li avevano in sì grande orrore e despitto, che quando portavan loro le rendite ed i fii, essi non li volevan ricevere di cospetto, ma loro tornavano il dosso per vilipendio e ischifanza. Donde avvenne che una fiata intra l’altra, un savio uomo di lor nazione cercò tutte le lande, e andò parlare qua e là agli uomini de’ luoghi, e loro rimostrò il vile servaggio in che essi erano verso molti Signori, pregandoneli che volessero, per qualche consiglio, trovar maniera ch’e’ potessero sortire del miscapito in che giacevano.

Ed in effetto fece tanto quel saggio uomo ch’egli assembrolli a certo giorno a capo di quella landa