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174 la sesta crociata.

salemme dall’essere interamente conquiso, e non punto per lasciarlo perdere, talchè, Signori, io vi dico, che se v’ha tra voi tutti chi voglia dimorar meco, si dichiari arditamente, ed a questi io prometto che donerò tanto, che la coppa sarà loro non mia1, ed altresì facciano quelli che non vorranno dimorare, e dalla parte di Dio possano essi compiere il lor volere. Appresso queste parole, molti ce n’ebbe d’isbaìti, e che cominciarono a piangere a calde lagrime.


Capitolo XXXXIII.

Come ’l Re tenne a suo spendio me e la mia bandiera sino al tempo di Pasqua a venire.


Dopo che ’l Re ebbe dichiarato la sua volontà, e che sua intenzione era di dimorar là, elli ne lasciò venire in Francia i suoi fratelli. Ma io non so punto bene se ciò fu a loro richiesta, o per la volontà del Re, e fu al tempo intorno alla San Giovanni Battista.2 E tantosto appresso che i suoi fratelli furono partiti da lui per venirne in Francia, il Re volle sapere come le genti, ch’erano dimorate con lui, aveano fatto diligenza di ricovrar genti d’arme. E il giorno della festa di Monsignor Santo Jacopo, di cui io era stato pellegrino per lo gran bene ch’e’ m’avea fatto, dopo che ’l Re, la messa udita, s’era ritratto in sua camera, appellò de’ suoi principali di consiglio, ciò furono Messer Piero

  1. Ciò è a dire: ch’io farò passare alle mani loro tutto il mio tesoro.
  2. 24 giugno 1250.