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116 | la sesta crociata. |
gli arcieri della guardia del Re, ed erano tutto giorno presso del Soldano e guardando il suo corpo. E quando esso Soldano era in guerra, costoro eran sempre alloggiati presso di lui come guardie del corpo suo.
Ed ancora più presso di lui aveva egli altre guardie, com’è a dire Portieri e Ministrieri. E sonavano que’ Ministrieri a la punta del giorno il levare del Soldano, ed a la sera la sua ritratta; e con loro stormenti di più maniere facevano tale bruìto, che coloro i quali erano colà presso non si potevano udire, non che intendere, l’un l’altro, ma ben n’udiva chiaramente il bombo tutt’uomo per mezzo l’oste. E ben sappiate che in fra ’l dì essi non sarebbono stati siìarditi d’aver sonato, se non per lo espresso congedo del Maestro della Halcqua. E quando il Soldano volea qualche cosa dallo esercito, o dare qualche comandamento a sue genti d’arme, egli diceva ciò al Maestro della Halcqua, lo quale facea tosto venire suoi Ministrieri, e questi sonavano, e di loro corni saracineschi e nacchere e tamburi ordinavano l’accolta. Perchè a questo suono assembravansi tutte le genti davanti il Soldano, ed allora il Maestro della Halcqua dicea loro il buon piacere del Signore, e queste incontanente il facevano a lor podere. E quando il Soldano era colla persona in guerra combattendo, quegli tra Cavalieri della Halcqua che meglio provavasi e facea d’arme sì era fatto da lui Almirante1 o Capitano, od avea carico e condotta
- ↑ Almirante od Ammiraglio, rende, secondo Guglielmo di Tiro, il Saracinesco Al-Emir, che vuol dire: Il Signore.