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contate, affinchè conosciate com’io deggia avere in fede e credere tuttavia che Dio gli ottriò ciò che avete udito qui dinanzi di lui.

Dopo tutte le dette avventure il buon Re mandò cherendo tutti li suoi Baroni, Cavalieri, ed altri grandi Signori; e quando essi furo venuti davanti a lui, egli loro disse benignamente: Signori ed Amici, or voi potete vedere e conoscere chiaramente le grazie grandi che Dio nostro Creatore ci ha fatto pur non ha guari, e così per ciascun giorno, donde grandi lodi gliene siamo tenuti rendere. Per ciò che Martedì diretano, che era di Carnasciale, noi avemmo all’aiuto suo cacciati e ributtati i nostri nimici di loro alloggiamenti ed albergherie, in che noi teniamo stazio al presente. Così questo Venerdì che è passato noi ci siamo difesi a piè, gli alcuni sendone non armati, contr’essi bene armati a piè ed a cavallo e sovra i lor luoghi. E seguitando di tal maniera molte altre belle parole argomentose loro diceva e rimostrava molto dolcemente il buon Re, e ciò faceva per riconfortarli e donare tutto giorno buon coraggio e fidanza in Dio.


Capitolo XXV.

Nel quale s’inframmette discorso delle varie genti d’arme del Soldano, o de’ suoi Cavalieri della Halcqua.


Ma per ciò che, in perseguendo nostra materia, egli ci conviene intralacciare alcune cose e ridurle a memoria, a fine d’intendere e sapere la maniera che ’l Soldano teneva nella fazione di sue genti d’arme, e donde esse venivano ordinaria-