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100 la sesta crociata.


Appresso che noi èmmo disconfitti li Turchi e cacciati fuori delle albergherìe loro, li Beduini in trotto si ferirono per mezzo l’oste ch’era stata ai Turchi e Saracini, e vi presero ed asportaro tutto quanto essi vi poteron trovare di relitto; donde io fui forte meravigliato, perchè essi Beduini sono soggetti e tributarii ai Saracini. Ma unqua per ciò non udii dire ch’essi ne fussono al peggio per cosa alcuna che loro avessono tolta o furtata. E dicevano che lor costume era tale di sempre correr su ai fievoli, il che è puntualmente la natura de’ cani; tra’ quali, quando uno n’abbia a chi un altro incorra, ed uomo adizzi questo ed aiuti, ecco tutti gli altri tracorrere sul primo e addentarlo.


Capitolo XXI.

Qui per inframmessa si conta de’ Beduini e di loro condizioni.


E poi ch’elli s’affà a mia materia io vorrò dirvi alcuna cosa di costoro. Sappiate or dunque ch’e’ Beduini non credono mica in Macometto, come fanno li Turchi, ma credono nella legge d’Alì, ch’essi dicono essere stato zio di Macometto; e si tengono in montagne e diserti. Ed hanno in credenza che quando l’un d’essi muore pel suo Signore, o per qualch’altra buona intenzione, che l’anima sua va in altro miglior corpo, ed ha più grand’agio che davanti: e per ciò non fanno essi conto del morire per li comandamenti de’ loro antichi. Codesti non dimorano nè in villaggi nè in città, ma giaciono tuttavia ai campi e in ermi luoghi. E quando egli