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90 la sesta crociata.

l’ammenavano tutto ferito, perchè incontanente mossero a ricovrarlo, ma lo riebbero in ben pietoso e miserevole punto.


Capitolo XIX.

Anche della battaglia, e delle grandi cavallerie che vi fece Monsignore lo Re.


Ed in quella io vidi apparire il Re e tutta sua gente, i quali sorvenivano a una terribile tempesta di trombe, di chiarine e di corni. Ed il Re s’arrestò sull’alto del cammino con tutte sue genti d’arme per qualche cosa ch’egli aveva a dire: ed io vi prometto ch’unqua sì bell’uomo armato non vidi mai: perch’egli pareva di sopra tutti dalle spalle in a monte. Aveva sulla testa un elmo tutto inorato e bellissimo, ed una spada di Lamagna in sua mano. E tantosto ch’elli si fu arrestato, molti de’ suoi Cavalieri scorsero entro la battaglia dei Turchi gran quantità d’altri Cavalieri e di genti del Re, ed essi senza rattento si vanno tosto lanciare per tra la battaglia cogli altri. E dovete sapere che a questa fiata furono fatti là i più bei fatti d’arme che anche fussono fatti nel viaggio d’oltremare tanto d’una parte che d’altra; perchè nullo non tirava d’arco, di ballestra, nè d’altra artiglieria, ma erano li colpi che l’un si donava sull’altro a belle mazze e spade e fusti di lance tutto mescolatamente l’uno per mezzo l’altro. E di ciò ch’io vedeva, molto tardava ai miei Cavalieri ed a me, tutto guasti come noi eravamo, che non fussimo di dentro la battaglia cogli altri. Ed ecco