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parte seconda. 73

tagliato o costretto di gittarsi in mare e sommergersi.


Capitolo XIV.

Qui tocca il conto dello fiume meraviglioso d’Egitto che l’uomo dice Nilo.


Qui si convien parlare del fiume meraviglioso che passa per lo paese dell’Egitto, e che viene, secondo ch’uom dice, dal Paradiso terrestre. Perchè queste cose uopo è sapere chi vuol intendere mia materia. Codesto fiume è istrano e diverso da tutte l’altre riviere: perchè quanto più in una grossa riviera ne cadono di minori, ed acque vi convengono da ogni lato, tanto più la medesima si sparpaglia e prende terreno, e vi si dirama entro in ruscelli; ma codesto fiume viene tutto solitario ed unito, e quand’egli è in Egitto, da sè medesmo gitta sue branche qua e là per mezzo il paese, e quando il tempo viene intorno alla San Remigio, egli da sè si espande per le branche sue in sette riviere, le quali cuoprono le terre piane; e poi quando l’acque si son ritirate, i lavoratori del paese vengono a lavorarvi la terra intrisa con aratri senza ruote, e vi sementano frumento, orzo, riso, cornino; e tutto vi prova sì bene che nulla v’ha di che ammendare. L’uomo non sa donde venga quella crèscita d’acque fuor che della santa grazia di Dio: e se ella non fusse, egli non verrebbe nullo bene nel paese d’Egitto per li grandi calori che vi regnano, sendo più presso al Sol levante, e non piovendovi come punto, o solo di lungi a lunge. Ancora sappiate che quel fiume è tutto torbato per lo scalpiccio ed il viavai delle genti del