Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/126

62 la sesta crociata.

alcuno avanzati1. E fu una cosa stessa come chi buttasse domani il fuoco nella ruga del Piccol Ponte a Parigi, di che Dio ci guardi.



Capitolo XI.

Dell’obblio in che fu lasciata la grazia fattaci da Dio nel donarci Damiata.


Ora diciamo in noi medesimi qual grazia ci fece Dio nostro Creatore quand’egli ci difese di morte e di periglio allo arrivare che femmo, allorchè noi tuttavia a piè, corremmo a gioia sovra i nostri nimici che bene erano a cavallo? E qual altra più grande grazia ci fece il buon Signor Nostro, quand’elli ci liverò2 Damiata senza danno de’ nostri corpi, la quale giammai non avremmo potuto avere, se non l’avessimo ottenuta per affamare? Certo la grazia è molto grande, e bene il possiamo dire e vedere tutto chiaramente.

Il Re Giovanni ben l’avea altra fiata presa per fame al tempo de’ nostri predecessori; ma nel fatto nostro io dubito che il buon Signore Iddio possa

  1. Se Funda si trova usato per Borsa dai neolatini, donde la fonda de’ nostri antichi per crumena (ora ristretta a denotare la custodia delle pistole), è certo altresì che presso i Saracini Alfondiga valse ciò che presso noi il Mercato, o la Borsa dei Mercanti. Di qui il nostro Fondaco, il franzese fondics, così spiegato nell’Itinerario Turcico — Les Fondics soni Magazins ou se serrent les marchandises qui sont apportées des Indes et de Perse par la voie d’Alep..... les Marchands y logent aussi — Il fondachiere od il fondacaio de’ nostri trecentisti risponde dunque al fundicarius od al fundegarius delle Carte anteriori Siciliane o Marsigliesi.
  2. Liverare per abbandonare, usato nel Volgarizzamento delle Decadi di Livio ed altrove.