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parte seconda. | 49 |
In quella ci ebbe un prod’uomo di Chiesa assai buono che venia detto il Decano di Maurù, il quale ci disse: Signori, giammai in parrocchia alcuna io non vidi persecuzione per forza o per diffalta d’acqua, o per altro bisogno od inconveniente, che, quando lo si avesse fatto devotamente a Dio la processione per tre volte in dì di Sabbato, che il buon Dio e la Santa sua Madre non le deliverasse di male e non le rammenasse a ciò appunto che domandavano. Or sappiate che quel dì era Sabbato, perchè tantosto cominciammo a far processione allo ’ntorno degli alberi della Nave. E ben mi sovviene ch’io stesso mi fei menare sorreggendomi sotto le braccia per ciò ch’io era molto fievole per malattia. E incontanente cominciammo a perdere la vista di quella montagna, e fummo in Cipri il terzo Sabbato da che fu fatta nostra terza processione.
Capitolo VII.
Quando fummo arrivati in Cipri, il buon Re San Luigi era già là, e vi avea fatto fare provvisione di viveri a grande abbondanza. Perchè voi avreste detto che quei cellieri, quand’uomo li vedeva da lunge, fossero anzi grandi magioni, tanto s’ammontavano le une sulle altre le botti e le carrate di vino che le sue genti aveano acquistate da due anni innanzi, e che ora si levavano per mezzo i campi. E similmente era dei granai di frumento, orzo ed altre biade che erano altresì ammonticellati