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a tenermene uno; la donna prende l’altro; il terzo bisognerà venga a pugni, se ne desidera. Io invece offro la pesca alla donna. Con ciò diminuisco a me la probabilità di mangiarne, ma mi sono acquistato un grazie, e l’opinione di cortese; l’altra pesca presento al compagno, se egli l’accetta, ne resto senza, ma avrò usato una gentilezza all’amico; se egli invece insiste perchè me la tenga, accetterò. L’altro ne resterà privo, ma non umiliato, e gli rimarrà la compiacenza di aver procurato un piacere a me colla sua privazione.

Vedi colui, che, passeggiando rota il bastone lo spinge innanzi e indietro in modo da far per lo meno paura a chi passa vicino? Se non fosse egoista, baderebbe sempre alla punta del suo bastone o del suo ombrello. E quell’altro, che camminando occupa tutto il marciapiede, sicchè obbliga voi a discendere nel fango!? È un egoista.

Dice il nostro sindaco che la pippa e la polka hanno messo in fuga la conversazione e la decenza. Infatti il pippare è la più sconcia delle porcherie moderne; rende puzzolenti i nostri abiti e il nostro fiato; cagiona schifo agli altri che sono costretti a sorbire l’aria uscita così fetente dalla nostra bocca; ci rende insocievoli perchè preferiamo il pippare allo stare a discorrere o con persone civili, o con signore.

Quei poverini, che per salute credono di dovervi ricorrere, lo facciano come si fa delle altre