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verasse; la maestra le segnava di frequente punti di demerito sui registri scolastici e la mortificava, manifestandole di essere assai scontenta di lei; le compagne poi la fuggivano come un essere uggioso, pesante, superbo, cocciuto ed insopportabile. Orsolina trovavasi spesso sola co’ suoi pensieri, tutt’altro che lieti e le anime pie sentivano pietà di lei, perchè, a cagione del suo cattivo carattere, soffriva assai e si creava ad ogn’istante nuove infelicità.

La contraddizione, l’ostinazione di Orsolina erano spesso motivate dalla superbia, primo dei peccati mortali, pel quale Lucifero fu trasmutato in demone e piombato nell’abisso di tutti i mali. — Il superbo non può esser mai molto buono, perchè ama e stima soverchiamente sè a danno degli altri. Non ottenendo sempre ciò che pretende, è spesso anche iroso e commette eccessi. L’illustre autore de’ Promessi Sposi, Alessandro Manzoni disse nel suo libro della Morale cattolica che «La superbia e l’ira non s’accordano colla gentilezza e quindi non è gentile chi non ha l’abitudine di essere umile e mansueto. Se vi è sentimento che distrugga il disprezzo insultante per gli altri è l’umiltà certamente» — Silvio Pellico ne’ suoi Doveri degli Uomini pure ci dice: «Stabilisci d’essere umile e mansueto, ma sappi mostrare che non è imbecillità o vigliaccheria la tua. La dolcezza, quand’è virtù e non impotenza d’energico sentire ha sempre ragione. Essa umilia più l’altrui superbia, che non l’umi-