l’amor di gloria lo anima, sacrifica sostanze, parenti, amici, patria, religione per ottenere una onorificenza o diventar celebre, e qual novello Erostrato darebbe il fuoco al tempio di Delfo per immortalarsi. — Alessandro il Macedone, Giulio Cesare, Napoleone I, per esagerato amor di conquista, per l’eccessiva loro ambizione, si perdettero. Una fanciulla esagerata poi facilmente diventa o una Messalina, o si chiude in un chiostro, non già per vera vocazione, ma per momentanea esaltazione di spirito e spesso, dopo aver perturbata la santa calma delle sue consorelle, di essersi mille volte pentita dei voti fatti, d’aver sofferto il soffribile, muore sul fior degli anni, senz’aver fatto fruttare i talenti che da Dio aveva ricevuti a vantaggio suo ed altrui. Ben a ragione Senofonte diceva: La temperanza è la base di tutte le virtù. Lo sciagurato, schiavo dei suoi piaceri ha il corpo e l’anima ugualmente corrotti! — Figlia mia, se vuoi esser sana di corpo e d’anima, sii adunque temperante in ogni cosa; cioè non esagerar mai nulla. Il cibo, le bevande, il lavoro, il riposo, lo studio, il divertimento le speranze, i timori, gli amori, gli sdegni, i desiderio, le indifferenze ed ogni atto della tua anima, del tuo corpo abbia un giusto limite. Gli eccessi si toccano, dice il proverbio; e l’eccesso d’un bene spesso confina col male.