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innanzi trovar le condizioni opportune per subir l’ultima metamorfosi, od anche muojono innanzi questa. Distomi, tenie, olostomi, che sono privi di sesso nelle viscere de’ molluschi o de’ pesci, devono attendere il beneplacito di un uccello o di un quadrupede acquatico, per acquistar le facoltà degli animali perfetti. Ora è appunto per ciò che la natura ha dato in queste sorta d’animali, ad ogni essere sbucciato dall’uovo la facoltà di propagarne una serie numerosa di altri, la cui sorte ulteriore è in sì gran parte affidata al caso; un solo degli esseri così procreati che pervenga al fine della sua carriera, corrisponde numericamente all’uovo da cui ebbe la prima origine, e questo è sufficiente perchè lo scopo della natura sia adempito.

Le larve degli insetti non si moltiplicano; ma di quante cure, di qual maraviglioso istinto non danno prova i loro genitori, per assicurarne la vita! Gli afidi esposti alle offese di mille nemici, alla inclemenza delle stagioni sono in posizione quasi eccezionale: e quasi eccezionale del pari è il modo col quale abbiamo veduto provveder la natura al mantenimento di questo genere di insetti. Per lo contrario veggiamo che negli animali raggiati la propagazione per generazioni alternative forma il caso normale: ora, secondo le ricerche di Sars, questo modo di propagazione non ha luogo in una specie d’asteria (Echinaster sanguinolentus) nella quale gli embrioni sono protetti dal corpo della madre fino al completo loro sviluppo: anche in questo caso la custodia materna rende inutile la prolificità degli embrioni.

Risulta eziandio da queste osservazioni che un animale non potrebbe dirsi pervenuto alla completa sua organizzazione, se non quando è munito degli organi sessuali. Anzi potremmo arguire perfino che gli individui ne’ quali non esiste alcuna traccia di queste parti, non sono esseri completi; bensì larve in corso di sviluppo