Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
76 | capitolo v. |
scana, e tutte e due le volte in istretto incognito, sotto il nome di conte di Pitignano. Fu accompagnato dal figlio primogenito, Ferdinando, da un aiutante di campo e da un servo, e viaggiò con la maggiore parsimonia, in una carrozza di posta, alloggiando, come di consueto, al palazzo di Firenze, dove occupò gli ampii saloni del primo piano, che affacciano sulla piazza. Pio IX con gentile pensiero offrì ai principi una colazione nei giardini Vaticani; ed all’agape geniale, da lui preseduta, invitò i cardinali Antonelli, Patrizi e Wiseman, il ministro Bargagli, il conte Di Rayneval, il conte Gozzi, incaricato d’affari dell’Austria, il cavalier Folgori, incaricato d’affari di Napoli, il principe Orsini, il principe Borghese e don Vincenzo Colonna, che funzionava da senatore di Roma. Terminata la colazione, che fu servita nel casino di Pio IV, il granduca e il figlio visitarono i giardini e i musei, e il di seguente (28 luglio) partirono per Napoli.
La simpatica accoglienza, fatta dal Papa al granduca di Toscana, fu ispirata dalla grata memoria, che quegli serbava dell’affettuosa consuetudine ch’ebbe col principe toscano, durante il comune esilio di Gaeta, ospiti entrambi di re Ferdinando, e anche per il recente concordato, concluso con piena soddisfazione della curia, e il trattato doganale, per cui era venuto a Roma, e vi era rimasto più tempo, il Baldasseroni, primo ministro di Leopoldo II. E fu per tutto ciò, che dei principi italiani, i soli, che in quegli anni si videro più volte in Roma, furono quelli della casa di Napoli e di Toscana, imparentati strettamente tra loro e che, sia per deferenza al Papa, sia per necessità di viaggio, nell’andare da Firenze a Napoli e viceversa, facevano sosta a Roma. Oltre al re Ferdinando e al Granduca, vennero a Roma in quegli anni il conte e la contessa di Trapani. Il conte di Trapani, ultimo dei fratelli di Ferdinando II, era il prediletto del Re. Contava 21 anno, quando tolse in moglie sua nipote Maria Isabella, figliuola del Granduca, e che ne contava 17. Alla prima figliuola fu dato il nome della nonna, Maria Antonietta, ed è oggi la contessa di Caserta. Di altri principi italiani venne in Roma nell’ottobre del 1852 il duca di Modena, in istretto incognito, col titolo di conte di Novellara. Visitò il Papa, e fu visitato dal cardinale Antonelli, nè in quei pochi giorni di sua dimora ebbe altra compagnia, che quella