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si ridesta la grande vita internazionale 73

era insensibile alle seduzioni femminili: uomo di maniche larghe, relativamente ai tempi e alla sua posizione ufficiale. Fece ridere la sua prima ordinanza sui pubblici spettacoli, nella quale vietò i bis senza speciale autorizzazione delle autorità presenti in teatro; proibì i fischi e le disapprovazioni clamorose, e obbligò la deputazione teatrale a metter fuori questa curiosa ordinanza sulla polizia del palcoscenico:

Per evitare gl’inconvenienti che derivano dal copioso numero delle persone, che sotto vari pretesti s'introducono sul palcoscenico di ciascun teatro, e che talvolta impediscono il libero esercizio agli attori ed artisti, la presenza de’ quali è indispensabilmente necessaria nel tempo dell’opera, si ordina quanto segue:

Sul palcoscenico non siano ammesse altre persone se non che le seguenti:

il capo d'ufficio di polizia e commesso;
l'ufficiale di polizia addetto al palcoscenico;
l'ufficiale di guardia del distaccamento che arma il teatro;
gli ufficiali di carabinieri e di piazza che sono d'ispezione;
il revisore delle opere teatrali e gl’inservienti tutti.


La grida naturalmente lasciò il tempo di prima, e si seguitò a chiedere i bis, a fischiare e a frequentare i palcoscenici. Monsignor Matteucci restò in carica parecchi anni, e più che per i suoi eccessi polizieschi e per la sua intimità col colonnello Nardoni, salì in fama per i suoi notori rapporti amorosi con la celebre Nina, donna dalle forme giunoniche, già amante del principe di Piombino; e che, già nota col nome di Nina di Piombino, divenne notissima come la Nina di Matteucci. Moglie di un umile possidente di campagna, sfoggiava ricchi gioielli; aveva un palco al Tordinona, ostentava nelle passeggiate domenicali, dopo la messa, ricchi abiti, ed era di una volgarità propria del suo ceto. Morì dopo il 1870 in una casa di via dell’Anima, soggiogata da forti scrupoli religiosi. Andava ogni mattina alla Chiesa Nuova, passandovi lunghe ore a pregare; e sembra che destinasse il suo patrimonio ad opere di culto e di beneficenza. Monsignor Matteucci fu creato cardinale nel 1866, e morì due settimane dopo, non senza sospetto di veleno, come si dirà più innanzi.