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50 | capitolo iii. |
coltà legislativa fu concessa al nuovo consiglio, tanto diverso da quello istituito da Pio IX nel 1847, e del quale furono chiamati a far parte il Minghetti, il Pasolini e il Recchi. Con circolare del 5 giugno 1851 si volle provvedere a completare i quadri dell’esercito «di nuovi e sani elementi indigeni». Com’è noto, lo Stato del Papa non aveva coscrizione, e la milizia si formava mercè ingaggi e arrolamenti. Con questa circolare, diretta alle autorità civili e militari, si raccomandava di
.... porre sott’occhio della gioventù, che potrebbe aspirare alla carriera delle armi, non solo l’interesse che va a risentirne, ma che la milizia fu sempre tenuta in sommo pregio, dappoichè concorrendo essa al sostegno de’ Troni, al mantenimento dell’ordine pubblico, ed anche alla tutela delle proprietà, si rende così benemerita dei Governi e dei cittadini. Di più che quella appartenente al Capo della Chiesa Universale, al Sommo Pontefice, è pur benemerita di tutta la Cristianità, la quale null’altro maggiormente desidera, che il Sommo Gerarca regni pacifico nei Dominii della Santa Sede, concessi dalla Divina Providenza pel libero esercizio del potere spirituale. E perchè questa truppa possa pienamente corrispondere allo scopo, è di mestieri che gli individui che la compongono siano forniti di boni principj religiosi e politici.
Le autorità, di cui si è fatta menzione, sono inoltre interessate a prestarsi con ogni sollecitudine a rilasciare gli attestati necessari, se non gratuitamente, almeno colla semplice tassa di baj. cinque, per agevolare così la esecuzione del prescritto arruolamento.
Dei provvedimenti di governo, nei primi tempi della restaurazione, furono questi i principali. Gli altri sono di minor conto, e tutti si leggono negli Atti del pontificato di Pio IX, e più compiutamente nei sette volumi in latino, perchè i due volumi in italiano, che comprendono motupropri, chirografi, editti e notificazioni, vanno soltanto dal 1846 al 1856: gli uni e gli altri pubblicati dalla tipografia delle Belle arti. Ma non può non farsi menzione delle frequenti nomine di commissioni miste di laici ed ecclesiastici, incaricate di studiare nuovi provvedimenti governativi. Pio IX, che voleva mostrare di avere a cuore il miglioramento economico dei suoi Stati, ne nominò una per dare un maggiore impulso alle produzioni agricole, e ne elesse presidente il cardinale Altieri, e componenti, i ministri dell’interno e del commercio, il barone Grazioli, l’abate Coppi, il principe Borghese, e quel duca Mario Massimo, tornato pienamente in grazia del governo restaurato, dopo le vicende