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richiamo del baraguay - nuove tasse 47

l'estero senza neppure la formalità della visita. Nè era difficile ottenere l’esonero sotto forma di lasciapassare, mercè raccomandazioni al direttore delle dogane, che fu negli ultimi anni Stanislao Sterbini, l’amico del vescovo di Perugia, Gioacchino Pecci. I negozianti di mercerie e chincaglierie in Roma se la intendevano coi superiori delle due dogane: quella di terra, in piazza di Pietra; e quella di Ripagrande, dove tutt’ora esiste. Il contrabbando era una finanza nella finanza, una istituzione potente, alla quale erano interessate tutte le classi sociali, e che il governo pontificio non riusci mai a sopprimere e neppure a limitare. Le grida erano burlesche, e pari alle grida, i provvedimenti doganali. Da Eugenio IV, che impose nel 1432 un forte dazio sui vini esteri, destinandolo a beneficio dell’Università di Roma, a Gregorio XVI, che per proteggere le poche fabbriche di tessuti, aumentò il dazio sui panni esteri e stabili dei premi per i nazionali, non si fece in sostanza che la causa dei contrabbandieri. Avvenne altrettanto per i bozzoli da seta. Colpendoli con un forte dazio proibitore, si ebbero due risultati: che si aprì una nuova fonte di contrabbando, e non crebbe, nè migliorò la produzione locale. Nel commercio d’importazione e di esportazione si calcolava, che il contrabbando rappresentasse non meno di un quinto per la prima, e di un decimo per la seconda, benchè nel nuovo trattato fossero vietati i magazzini di deposito presso le dogane di frontiera. Le riforme si ridussero in sostanza ad una diminuzione del diritto di pedaggio, o di barriera, sulle strade, che conducevano alle dogane aperte sul territorio toscano, eguagliandolo al pedaggio che si percepiva nel Granducato. La tassa di transito restò quella di cinque baiocchi per ogni cento libbre lorde di merce.


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Si provvedeva alle prime necessità di governo, e s’iniziavano alcune utili riforme. Con editto del 29 novembre 1851 furono istituiti i francobolli postali, detti bolli franchi o bollini, il cui valore doveva corrispondere alla tassa, che già colpiva la corrispondenza epistolare, in ragione del peso e della distanza. E con regolamento del 19 successivo dicembre, un decreto del