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38 capitolo iii.

doveva firmare, venti anni dopo, la capitolazione di villa Albani. Ricordo Cesare Ferri, che da capitano e aiutante di campo del generale Ferrari, fu respinto a scrittore di seconda classe nella intendenza militare; e divenuto poi sfegatato papalino, fu segretario e intimo del De Merode, per cui corse l’epigramma:

De Merode, gran somaro,
Non cammina senza ferri,


scrivendo, naturalmente, il ferri con l’effe minuscola.

L’esercito pontificio fu considerato, nei primi tempi, come appendice dell’esercito di occupazione. Pio IX ne faceva poco conto, e solo dopo tre mesi dal suo ritorno, ne ricevè l’ufficialità, presentatagli dal proministro De Kalbermatten, e dal generale Levaillant: uno svizzero e un francese! La prima apparizione ufficiale che esso fece, fu alla cerimonia del 21 marzo, anniversario della gran dimostrazione popolare, che aveva abbattuto, due anni prima, lo stemma austriaco dal portone del palazzo Venezia, e che fu rialzato con solennità militare, per concedere all’Austria una voluta soddisfazione. La cerimonia si compì con forma spettacolosa; anzi per far la corte all’esercito austriaco, furono anche abolite le spalline degli ufficiali, sostituendovi delle stelle al colletto; e ciò anche, come si disse, per rendere più marcata la differenza tra l’esercito pontificio e il francese.


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Alla fine, dopo curiosi saliscendi alla Pilotta fra il principe Pompeo Gabrielli, già capitano nei dragoni delle truppe alleate, ferito e fatto prigioniero a Lipsia, il principe Domenico Orsini, il quale, come principe assistente al soglio, aveva il grado di generalissimo della Chiesa, e il barone De Kalbermatten, fu nominato, il 12 agosto 1851, sostituto al ministero delle armi, il colonnello Filippo Farina, nativo di Ronciglione. Egli era entrato nel collegio militare fondato da Napoleone, e ne era uscito ufficiale. Caduto l’impero, era rimasto a Roma coi suoi compagni di milizia, Rovinetti, Cordazza, Tomba, De Gregori e Resta. Gli venne riconosciuto il grado di tenente di gendarmeria; ed