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CAPITOLO III.
Richiamo del Baraguay. — Nuove tasse.
Dal giorno 3 luglio, che segnò l’entrata dei francesi, al 1° agosto in cui fu nominata la commissione di governo, la città era stata in balia del generale Oudinot, il quale, essendo uomo di tatto e di non minor furberia, non compì atti di governo, e solo si limitò a tutelare col maggior rigore l’ordine pubblico. Lasciò partire chi volle, e non pose alcun ostacolo ai decreti del triumvirato, affinchè di quegli atti, sopratutto dei più odiosi, la responsabilità non cadesse su lui. Dei tre comandanti dell’armata di occupazione, che cumularono sino al maggio del 1850 anche l’ufficio di ministro di Francia in Roma, il solo, che lasciasse qualche simpatia, fu l’Oudinot; e a lui, coactus expugnare urbem, vennero concessi i maggiori onori. Il 5 luglio 1849 il Papa gli aveva scritto da Portici una lettera autografa piena di lodi; poi gli conferi la gran croce dell’ordine Piano in brillanti, accompagnata da un breve speciale, e gli fece concedere dal municipio la cittadinanza romana, onore reso solenne da un ricevi-