conte Pasolini. — Passati gli austriaci, insorge Cesena. — Le insurrezioni non si contano più. — Lo Stato è in fiamme. — Ultima a insorgere è Ferrara. — Dal 12 al 21 giugno il governo del Papa cessa di esistere nelle Legazioni. — Tentativi di rivolta nelle Marche. — Sono repressi. — L’esercito della Lega. — Garibaldi ne ha il comando in secondo. — Vuol passare la Cattolica. — È costretto a dimettersi. — Suoi sdegni e proclami. — Insurrezione di Perugia. — Il marchese Gualterio e Cesare Mazzoni. — Si chiede l’aiuto del generale Mezzacapo. — Vuole ordini in iscritto. — Senza aiuti e senza armi, Perugia non resiste. — Particolari inediti. — I ricordi di Cesare Leonardi. — Una lettera del generale Cerroti. — Giuseppe Bertanzi smentisce le asserzioni di Gregorovius.
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Capitolo XX — Le proteste del Papa e il Congresso
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Le ire di Pio IX. — Impressioni a Roma. — Il Papa ricorre alle sue armi spirituali per protestare contro i fatti compiuti. — Enciclica del 18 giugno. — Concistoro segreto e allocuzione ai cardinali. — Le proteste cadono nel vuoto. — Allocuzione del 26 settembre. — Una prima scomunica non canonica. — La deputazione romagnola è ricevuta da Vittorio Emanuele a Monza. — Indirizzo al Re e risposta di lui. — Il Papa manda i passaporti all’inviato sardo. — Dimostrazioni al conte Della Minerva. — Il Papa è furibondo per «l’ipocrisia» del Re e di Cavour. — Funerali ai soldati francesi in Roma. — Goffaggini del generale Goyon. — Cerca di ostacolare la sottoscrizione per una spada di onore a Napoleone e a Vittorio Emanuele. — Il Papa aderisce al Congresso, ma respinge i fatti compiuti. — L’opuscolo Le Pape et le Congrès. — Impressione disastrosa in Roma. — La lettera di Napoleone III al Papa. — Progetti fantastici. — Pio IX più violento ma logico. — Il Giornale di Roma risponde alla lettera dell’Imperatore. — L’Austria e Napoli. — Dubbi circa il Congresso. — Un libro di Alessandro Gavazzi. — Parole di Napoleone III. — Il Congresso svanisce. — Coloro che dovevano esserne i delegati.
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