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22 | capitolo ii. |
a Fiumicino; e a 7, col rimorchio, da Fiumicino a Ripagrande. Crebbe così il numero di viaggiatori, allettati dalla maggiore economia della spesa e del tempo. Conchiuse anche una convenzione fra l’imperatore d’Austria e i duchi di Parma e di Modena, per la libera navigazione del Po, dallo sbocco del Ticino al mare, e per cui furono abolite le vecchie gravezze, e le tariffe differenziali e di transito tra Stato e Stato. Ad esse venne sostituita una tassa unica di navigazione, non a scopo fiscale ma per far fronte alle spese di sorveglianza, e per migliorare i navigli. Il Galli aveva una coltura laica proporzionata ai tempi, e scrisse libri ed opuscoli non privi di buon senso e di talento. La sua maggiore opera è una copiosa monografia sulle condizioni economiche dello Stato pontificio, preceduta da un discorso sull’Agro romano e sui mezzi di migliorarlo1. Questo volume pubblicato nel 1840, e da lui dedicato al cardinal Pacca, è la dimostrazione più evidente della povertà degli stati della Chiesa. Il Galli morì il 23 luglio 1859 a 70 anni, e lasciò il patrimonio a Pietro Salustri, nipote di sua moglie, e che perciò aggiunse al suo il cognome di lui. Fu onesto e intelligente.
Camillo Iacobini cumulò i ministeri di agricoltura, commercio, industria, lavori pubblici e belle arti. Discendeva da una famiglia di agiati viticultori del Lazio; aveva studiato nel seminario romano, lasciando ritenere che si sarebbe fatto prete, tanto erano in lui marcate le tendenze al sacerdozio. Invece si die’ agli affari, prese tenute in affitto, ed acquistò fama di abile mercante di campagna e di assuntore di opere pubbliche. Col fratello Gaetano esegui la costruzione del ponte di Galloro, che unisce Ariccia a Genzano, e durante il suo ministero, fu compiuto il grandioso ponte di Albano. Da ministro non montò in superbia, nè abbandonò gli affari, e die’ prova di generosità, rinunziando a mezzo stipendio a fine di beneficenza. Uscendo dal ministero, si fermava a piazza Colonna coi mercanti di campagna e coi sensali, e tutti lo chiamavano è sor Cammillo, e scherzosamente Jacobinetto o Cammilluccio. Durante il suo ministero iniziò le strade ferrate, aprì le prime linee telegrafiche,
- ↑ Cenni economico-statistici sullo Stato Pontificio, con appendice di Angelo Galli, computista generale della R. C. A. Roma, tip. Carnevale, 1840.