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368 | capitolo xix. |
Romagna; ma è anche da dire, che quando il partito repubblicano fu richiesto di concorso, lo dette senza riserve, e il suo capo, Annibale Vecchi, non esitò di assumere la direzione della pubblica sicurezza. La concordia dei partiti non salvò la città dalla strage e dalla conquista.
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Nel detto mio libro pubblicai interessanti documenti circa l’infelice sommossa, e la parte, che vi rappresentò il vescovo Gioacchino Pecci. Fra quei documenti, che videro la luce per la prima volta, e a me forniti dal mio amico il senatore Zeffirino Faina, si deve ricordare il telegramma del cardinale Antonelli a monsignor Giordani, delegato apostolico, ricoveratosi a Foligno. Quel telegramma diceva: Procuri d’impedire insieme alla truppa ogni disordine, chiamando anche, ove occorra, qualche compagnia da Spoleto. A momenti intanto si spediranno costà altri duemila uomini e forse francesi. Il tentativo di mandare i francesi venne fatto, ma non riuscì. Sarebbe stato enorme, che, fra le due battaglie di Magenta e Solferino, i soldati francesi fossero andati a riconquistare Perugia al Papa!
E qui occorre, in omaggio alla verità storica circa il moto di Perugia, rettificare quanto si legge nei Diarii romani del Gregorovius, in data 20 giugno 1859. Dice il Gregorovius, che «se il Papa avesse aspettato solamente tre giorni, Perugia si sarebbe sottomessa da sè». Il mio amico Giuseppe Bertanzi, il quale, benchè giovanissimo, ebbe parte non trascurabile in quella sommossa, mi scrive: «Non è vera l’asserzione del Gregorovius. Che vi fosse qualcheduno che disapprovasse il movimento, sì; che altri non vi prendessero parte, vero ancora; ma che di quelli, che si erano buttati nel disperato tentativo, qualcuno volesse ritirarsene al momento, nel quale bisognava mostrare di non aver paura, questo non è vero; questo posso dirlo coscienziosamente. Fui presente a tutte le manifestazioni pubbliche; intervenni ai ristretti convegni dei dirigenti il movimento, e non solo non sentii la proposta, ma non scorsi nessun segno d’esitanza. Molti credevano che le truppe pontificie non avrebbero fatto che una dimostrazione; ma anche ammesso che fossero venute a vie di fatto, tutti quelli, che ave-