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insorge bologna, ecc. | 367 |
Sapendosi che le milizie pontificie si raccoglievano in Foligno, per andare alla conquista di Perugia, furono mandate di Toscana alcune centinaia di cattivi fucili, e il Gualterio, per mezzo del Mazzoni, fece proporre all’ingegnere Cesare Leonardi, volontario nella divisione Mezzacapo, col grado di sergente, di recarsi a Foligno, e qui indurre il capitano Labruzzi dell’artiglieria pontificia, che si diceva accompagnasse il corpo svizzero di spedizione, ad abbandonare la bandiera del Papa, e fraternizzare con gl’insorti. Nonostante che il Leonardi non riponesse gran fiducia nel buon esito d’un siffatto tentativo, pur sapendo il Labruzzi amato e stimato dai dipendenti, e già combattente valoroso nella difesa di Roma dieci anni prima, accettò l’incarico, ottenne il permesso di assentarsi, e dall’intendenza militare gli fu consegnata la cospicua somma di quattrocento lire. Corse in Arezzo, e informò il Cerroti delle istruzioni ricevute, e di là passò a Perugia, informando alla sua volta il governo provvisorio dell’incarico affidatogli. Là seppe che la batteria del Labruzzi non faceva parte del corpo di spedizione, composto solo di svizzeri, per cui si rendeva inutile andare a Foligno. Restò a Perugia, anche per premure del governo provvisorio, e qualche cosa potè fare per la difesa della città.
Si attendeva il conte Pagliacci di Viterbo, con armi e uomini, ma non si videro nè gli uni, nè le altre. Il Pagliacci arrivò solo, e la sua presenza non valse a dare maggior animo ai rivoltosi. La verità è, che Perugia non era preparata, e la insurrezione fu l’effetto di uno di quegli entusiasmi, che non sentono ragioni; e a volerla furono i liberali moderati, come. il Guardabassi, il Danzetta, il Faina e il Berardi, uomini di altissimo valore morale, e che sentivano l’influenza del Gualterio. Essi non si perdettero d’animo, quando videro svanire le due illusioni, che li avevano spinti a insorgere: che da Roma non si sarebbe lasciato partire alcun corpo d’esercito per riconquistare la città, e che da parte della Toscana non sarebbero mancati gli aiuti. Sarebbero bastate, assicura il Leonardi, poche centinaia di giovani bene armati, a respingere gli svizzeri, i quali non superavano i duemila. Lo spirito della città era alto e concorde; e l’iniziativa della rivolta, ripeto, fu merito dei patrioti moderati, come a Bologna, a Ravenna, e in quasi tutta la