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362 | capitolo xix. |
Nella famosa notte del 12 stettero riuniti in casa Pepoli il Malvezzi, il Tanari, l’avvocato Ramponi, il Vellani, e pochi altri, per dar ordini e istruzioni; e infatti, alle cinque del mattino, scrive il Malagola1, tutti quegli egregi corrono in piazza. Li precedeva Giovanni Malvezzi, il quale, siccome dichiara un testimone oculare, era il più infervorato in quei momenti di sublime e pericoloso ardimento e di felici speranze, ed era il primo sempre ad intonare gli evviva. Il popolo ben presto riempie la piazza; si abbassa lo stemma pontificio; il governo papale è dichiarato decaduto, e il legato è costretto a partire il giorno stesso per Ferrara. E poichè uno dei personaggi, nominati a far parte della Giunta di governo, era assente, Antonio Montanari, lo stesso ex collega del Rossi nel novembre del 1848, il Tanari lo chiamò a Bologna, con questa lettera:
- Mio caro professore,
Voi foste nominato dal comune a far parte del governo provvisorio di cui Pepoli, Malvezzi, Casarini ed io siamo membri. Tutto è proceduto pel meglio, e il cardinale parti e noi siamo quivi al suo posto. Noi vi supplichiamo caldissimamente!!! (sic) a non vi rifiutare. Si tratta non tanto di amicizia, che ora nulla conta, ma del paese, che abbisogna di lumi e di spiriti pari a voi. Per vostra regola niuno sin qui rifiutò gl’incarichi loro offerti.
Vi aspettiamo, e intanto mi ripeto
- Bologna li 12 giugno 1850.
Tutto vostro |
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Il 13 insorse Ravenna, con la stessa procedura di Bologna, e monsignor Achille Ricci, delegato apostolico, lasciò la città, facendogli scudo della sua persona il conte Giuseppe Pasolini, gonfaloniere. Partì con lui la truppa di linea; il popolo si radunò sulla piazza maggiore; abbattè gli stemmi papali, e inalberò i tricolori. Il gonfaloniere e il Magistrato nominarono una Giunta provvisoria di governo, in persona del conte Gioacchino Rasponi, d’Ippolito Gamba e di Domenico Boccaccini. Ma a Ravenna
- ↑ Il conte Giovanni Malvezzi de Medici, senatore del Regno, per Carlo Malagola. Bologna, tip. Azzolini, 1892.