Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
alla vigilia della guerra, ecc. | 351 |
per lasciarlo credere. La presenza del Pepoli e del Rasponi, nei governi provvisori di Bologna e di Ravenna, raffermò questa convinzione, che non ebbe poco effetto nel successo della causa liberale nelle provincie pontificie.
*
Dichiarata la guerra, il Minghetti, ch’era a Torino, segretario generale del ministero degli affari esteri, scriveva al Malvezzi questa divinatrice lettera1:
Torino, 6 maggio 1859.
- Caro amico,
Appena giunto qui, scrissi subito a Boncompagni com’eravamo d’accordo; poi la posizione ufficiale, che occupo, oltrechè mi taglia al tutto fuori dall’argomento che v’interessa, m’impone dei riguardi che nella delicatezza del vostro animo ben comprenderete.
Gioacchino2 ha visto il carteggio e coi Toscani, e con Mezzacapo, e altre lettere confidenziali fuori del ministero. Egli è quindi informato pienamente dello stato delle cose.
Permettetemi di osservare che la condizione oggi è assai cambiata. Dopo i fatti di Toscana, posto che il nostro paese non farà nulla sin che i tedeschi non l’abbandoneranno, nè questi lo abbandoneranno se non dopo una battaglia perduta qui, voi vedete che gli eventi costì diventano la necessaria conseguenza delle grandi vicende, non sono più l’opera di alcun partito. È il paese stesso che vuol concorrere alla guerra e salvare l’ordine interno.
Io credo che per molte ragioni, che vi esporrà Gioacchino, l’esempio toscano sia il solo su cui si debba camminare. La dittatura militare è la sola cosa invocabile a senso anche di chi vede tutti i rapporti politici.
Ordine interno adunque e concorso alla guerra d’indipendenza, ecco le due parole che dominano la situazione. Se a questo fine dovrà farsi una commissione governativa, sarà necessario che ne faccian parte amici non solo di Bologna, ma delle altre provincie. Fra questi è indispensabile che sia compreso Gioacchino. Non è necessario entrare nella questione politica. Dal momento che il governo pontificio non è più capace di mantenere l’ordine da sè, vi subentra nei cittadini un diritto di legittima difesa.
Il governo manderebbe un commissario straordinario per la guerra d’indipendenza, e sarebbe un piemontese.
Quando noi avremo preso l’offensiva, il governo farà di mandare un poco di truppa piemontese. Ma sino a che Novara o Vercelli, e provincie