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le strade ferrate 191


PIO · IX
pontifici · maximo
quod · providentia · eius · et · nutu
via · ferreo · tramite
neapolim · roma · decurrens
velitras · attigit
iiiviri · a · consiliis · provinciae · regendae
dedicavere
parenti · optimo
x · kal · februarias · an · mdccclxii
quo · die · cursus · publicus · commeantibus
patuit


Il banchetto fu splendido. A metà di esso il signor De la Bouillerie, delegato del Consiglio di amministrazione, brindò al Papa: gli rispose il cardinale Altieri. Il signor Antonio Santocchi, gonfaloniere di Velletri, consegnò all’Antonelli un indirizzo del municipio Veliterno, con preghiera di presentarlo al Pontefice.

Alle cinque e mezzo si riparti da Velletri, e alle sette gl’invitati di Roma erano a porta Maggiore, senza alcun incidente. Velletri era invasa di delirante entusiasmo.


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La linea Roma-Ceprano, lunga 123 chilometri, congiungeva Roma a Napoli. Per quanto la velocità ferroviaria fosse allora iniziale, al punto che, a percorrere quella distanza s’impiegavano non meno di quattro ore, e da Ceprano a Napoli anche di più, tenuto conto delle due fermate di confine per la dogana e i passaporti; nondimeno quale progresso, in confronto del lungo e disagevole cammino per Terracina e Fondi! Il regno d’Italia, che aveva trovata la linea napoletana compiuta appena sino a Presenzano, la spinse alacremente alla frontiera; e fu merito principale della luogotenenza del principe di Carignano, se nell’estate del 1861 potè toccare Cassino e Isoletta. Le due linee, l’italiana e la pontificia, formarono una linea sola, data in esercizio alla società delle Romane, che aveva a Napoli per suo rappresentante Giacomo de Martino, ultimo ministro degli esteri dei Borboni, e che di essa divenne più tardi il direttore generale. Il