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le strade ferrate 187

giatura dei castelli e i bagni sulla spiaggia di Palo si popolarono di frequentatori, e crebbe anche il numero dei viaggiatori, ma si era però ben lontani dalle rosee previsioni del Manzi.

Avendo il Papa promesso una visita a Civitavecchia, la società fece costruire a Parigi una vettura di gran lusso, in bianco ed oro, che componevasi di una sala, di un oratorio e di un gabinetto da toilette; e il giorno 5 luglio, Pio IX, invitato ad osservarla, tenne l’invito, e della magnifica costruzione si compiacque col duca di Rianzarés, col conte Filippo Antonelli, col barone di Pontalba, e col principe Del Drago, divenuto amministratore della società. Il 27 dello stesso mese andò alla stazione di Frascati, nell’altra vettura, che aveva fatta costruire per lui la società Pio-Latina, sopra disegno del signor Trèlat, con alcune iscrizioni. Sulla porta, le parole di Gesù Cristo: ite per mundum universum; nell’interno, le parole del libro dei Re: Currus igneus, equi ignei, igneae habenae; e sotto le armi di Sua Santità, questo testo del nuovo Testamento: omnis vallis implebitur, et omnis mons et collis humiliabitur. Eruni prava in directa, el aspera in vias planas. Anche questa vettura raccolse tutto il gradimento del Pontefice, il quale, sorridendo per l’originalità delle iscrizioni, si felicitò vivamente con l’ingegnere Ducros, e cogli amministratori della società conte Luigi Antonelli e cavalier Benedetto Filippani. Di quella vettura il Papa si servi più volte, ma dell’altra meno. Non fu che il 2 luglio del 1860 che egli andò ufficialmente a Civitavecchia, dove gli furon fatte feste entusiastiche. Scese al palazzo del delegato, mentre l’Immacolata Concezione, unico legno da guerra della marina pontificia, salutava con colpi di cannone la visita sovrana. Montato, in una lancia, si recò a visitare la nuova lanterna e la pirodraga, che lavorava per la pulitura del porto. Dopo pranzo, dalla loggia del palazzo assistette ad una regata; alle cinque. visitò il forte, e alle 6 1/2 riparti per Roma.


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La stessa società della Roma-Civitavecchia aveva ottenuto, come si è detto, la concessione della linea Roma-Ancona-Bologna, che misurava circa 500 chilometri, e doveva essere compiuta