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186 capitolo xi.

Pio IX benedisse i pescatori, e regalò loro una medaglia di devozione, promettendo una visita a Civitavecchia. Ma la linea non si aprì all’esercizio che quasi un mese dopo, cioè il 16 aprile. Essendo sabato di Passione, la festa non fu clamorosa, e si parti con due ore di ritardo fra i rabbuffi del duca Massimo, ch’era il delegato governativo. Sulle pareti della stazione a porta Portese si leggeva un avviso, che ammoniva i viaggiatori di trovarsi venti minuti prima della partenza, e di pagare anticipato il prezzo del biglietto, che costava lire 9.80 per la prima classe, lire 6.30 per la seconda, per la sola andata. Come si vede, le tariffe erano più miti delle presenti, ma non c’erano però biglietti di andata e ritorno, non differenza di prezzi fra treni diretti e ordinari, nè le numerose riduzioni di oggi. Compiuta l’inaugurazione, il Consiglio della società invitò il governatore della banca romana a sborsare ad Alberto Débrousse, costruttore della linea, il premio convenuto del milione, il quale si disse essere andato diviso tra parecchi intermediari, compreso l’Antonelli, governatore della banca e consigliere d’amministrazione della società.

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Nei giorni, che corsero dal viaggio di prova all’apertura dell’esercizio, si fecero frequenti gite a Palo, ad Ostia, a Santa Marinella, a Santa Severa e a Civitavecchia. Dietro invito del principe Chigi, si recò a Castelfusano la regina Maria Cristina, e con lei il Rianzarés, il maggior personaggio del mondo ferroviario, perchè era anche presidente del Consiglio di amministrazione della società, e che divenne un po’ romano, per il matrimonio di una figliuola col principe Del Drago. Scesero a Ponte Galera. Una gita al mare, in ferrovia, rappresentò uno dei godimenti più ambiti per Roma. Era una impressione indimenticabile quella, che si aveva, nel momento in cui il treno traversava lentamente il ponte sul Tevere, costruito in Inghilterra, e oggetto di molte prove. Il vedersi librati in aria sul fiume, e sopra un ponte che si apriva per far passare i navigli, impressionava talmente, che pochi da principio osavano affacciarsi agli sportelli.

Grazie alle linee di Frascati e di Civitavecchia, la villeg-