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le strade ferrate 185

l’ingegnere francese Guérin, per conto di certi signori Thill e Rousseau, già aspiranti alla concessione; ma quegli studi, che vennero acquistati dal Manzi, non erano esatti.

I lavori furono con gran pompa inaugurati da Pio IX il 9 ottobre di quell’anno stesso, a Santa Passera, a tre chilometri da porta Portese, ed a ricordo dell’avvenimento, fu murata una lapide. Compì la cerimonia inaugurale monsignor Tizzani, il quale, in un iperbolico suo sermone, ricordò che la Chiesa benedice tutto quello che Dio pose al servizio dell’uomo; e magnificò il senno e la munificenza del Sommo Pontefice, che aveva sempre favorito quel rapido mezzo di trasporto «per agevolare i moltissimi fedeli, che da tutto il mondo cattolico accorrono a questa Roma, a venerare le tombe degli apostoli». La linea, che insieme all’altra Roma-Bologna prese il nome di Pio-Centrale, fu compiuta in meno di tre anni, per non perdere il premio promesso di un milione, e la prima corsa ebbe luogo il 25 marzo 1859. Questa si svolse felicemente in due ore e mezzo, fra le grida festive dei viaggiatori e degli astanti, tra i quali erano le varie deputazioni di Civitavecchia ed una larga rappresentanza di pescatori, venuti a manifestare al Papa la loro gratitudine, e a fargli un presente di pesci squisiti, dei quali Pio IX era ghiotto. Alla stazione di Palo fu dovuta fare una lunga sosta, per raccogliere altri omaggi di plaudenti ed altre offerte di pesci, artisticamente disposti in ceste inghirlandate di fiori. Tutto quel ben di Dio, esposto nella sala regia, suscitò le esclamazioni di compiacenza di Pio IX, il quale gradì anche molto la seguente graziosa poesia latina del professor Massi, che, insieme ai pesci, era stata a lui offerta dai donatori:

Maxime Piscator, cui retia credita Petri
Cymbaque tartareis nunquam demersa procellis,
Has tibi primitias offert via ferrea, piscem
Aequore Tyrrheno captum, dum surgit ab undis
Virginis alma dies, stygium quae conterit anguem.
Accipe: sit piscis praedae maioris imago.
Namque per Ausonios, celeri iam tramite, campos
Undique transvectae Romana ad moenia gentes
Largius advenient. Tu retia mystica tendens,
Armaque perfringens, orbem quae saeva minantur,
Divinum attolles optatae pacis olivum.