Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/201


le strade ferrate 183

panii di partenza: marcia, che fu poi ripetuta ed acclamata in piazza Colonna. Frascati festeggiò, nel luglio del 1906, il 50° anniversario dell’inaugurazione della ferrovia; e in tal circostanza rivide la luce una comicissima cantata, attribuita al canonico della cattedrale, Sebastiani, tradotta in francese, e che diceva così:

Un'era novella - Si scriva nei fasti
O patria mia bella - Cui più non pensasti,.
Che mentre tu vedi - Non credi al veder.

Al par del baleno — Vien ratto il vapore
E versati in seno, - Scorrendo brevi ore,
Un popolo folto - Qua volto a goder.

Di Roma che impera - Sul mondo reina
Tu fosti primiera - Amica e vicina,
Ed or chi quel vanto - Può tanto mertar?

A Pio che lo volle — - A York che il compiva
S'intoni sul colle - Festoso l’evviva
E il faccia più crebro - Il Tebro echeggiar!

Vi furono anche delle iscrizioni, e venne coniata una medaglia commemorativa, che da una parte portava l’effigie di Pio IX, e dall’altra, un’iscrizione latina.

Una parte degl’intervenuti, compresi i cardinali Antonelli e Roberti, tornò a Roma senza incidenti, con un primo treno; ma il treno successivo, conducente l’altra parte dei gitanti, dovette arrestarsi a mezza via per un guasto alla macchina, ed essendo stato il ritardo attribuito ad una disgrazia, fu argomento di ansie da parte dei congiunti ed amici, andati a salutare i reduci alla stazione. Il treno arrivò con un’ora di ritardo. La linea, occorrendo compiere molti lavori, non fu aperta all’esercizio che il 12 ottobre.


*


Quella stessa società concessionaria, riformatasi con nuovi elementi, quasi tutti francesi, e rappresentata dall’ingegnere Ducros e dal signor Micard, senza intervento palese dell’ingegnere Jork, domandò ed ottenne una concessione più importante, quella dal chilometro 11 della Roma-Frascati, alla frontiera napoletana presso Ceprano. Il relativo capitolato fu sottoscritto