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l'aristocrazia 91

com’è noto, la vedova di Carlo Colonna, figlio secondogenito del principe Aspreno Colonna Doria, giovane elegante e simpatico, che sposò nel 1856, contro la volontà dei parenti, e dopo essere uscito dall’accademia ecclesiastica, perchè non volle abbracciare il sacerdozio. Ella era figlia del conte d’Affry, e di lei, levatasi poi in fama nell’arte della scultura, avrò occasione di parlare più innanzi. I suoi nipoti Colonna la ricordano con affetto. Era una signora molto alta, non veramente bella, ma dal portamento assai distinto.

Tornando al duca di Sermoneta, non vuol esser taciuto che egli era accusato di avarizia, spiegata dal fatto che, affittato il grande appartamento del suo palazzo, si era adattato a vivere nel mezzanino; ma si debbono ricordare due cose, ch’egli era tutto inteso al rifiorimento del suo patrimonio, ed aveva personalmente gusti assai semplici. Preferiva passeggiare a piedi, ed io ricordo che, nel tempo che fu deputato, non usò mai del libretto di libera circolazione, ma per andare e venire da Frascati viaggiava in terza classe, pagando il biglietto. Della sua originalità è caratteristico segno quest’ultimo fatto: che quando vide, dopo il 1870, che il vecchio mondo era crollato, credette che fosse anche suonata l’ultima sua ora, e con grande filosofia, da paragonare a quella degli antichi eroi, si fece preparare le casse funebri, una di olmo e una di piombo, e vi fece incidere: Michael Angelus Cajetanus, mortem expectans, sepulcrum sibi paravit, e vi pose la data mdccclxx. Visse altri dodici anni, e sino agli ultimi giorni, insieme ai diletti suoi studi danteschi, seguitò ad occuparsi di arte, e di quella oreficeria che aveva fatta rivivere coi Castellani.


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Il principe Doria, il principe Borghese e Alessandro Torlonia, prima che rimanesse vedovo, erano coloro che nella vita mondana gareggiavano per sfarzo veramente regale. In casa Borghese, la numerosa figliuolanza concorreva a dare una maggiore galezza a quei conviti. I fratelli Filippo e Domenico Doria avevano avuta una gioventù romantica; il primo fu lungamente innamorato della signorina Saint Lorent, figliastra del conte