Pagina:De Blasis - Leonardo da Vinci, 1872.djvu/68


— 56 —

la terre. Ce ne sera pas cela qui prouvera qu’elle demeure en repos; et si l’on avait des observations constantes qui prouvassent que c’est elle qui tourne, tous les hommes ensemble ne s’empêcheraient pas de tourner, et ne s’empêcheraient pas de tourner aussi avec elle. Ne vous imaginez pas de même, que les Lettres du pape Zacharie pour l’excommunication de S. Virgile, sur ce qu’il tenait qu’il y avait des antipodes, ayent anéanti ce nouveau monde; et qu’encore qu’il eût déclaré que cette opinion était une erreur bien dangereuse, le roi d’Espagne ne se soit pas bien trouvé d’en avoir plutôt cru Christophe Colomb qui en venait, que le jugement du pape qui n’y avait pas été.»

Senza risalire ai grandi uomini dell’antica Roma, nè ai Greci di Siracusa o di Taranto, egli fu nel seno dell’Italia che si videro dapprima rinascere le scienze e le belle arti, dopo la deplorabile lor decadenza. Sicchè quella contrada della terra era già dotta e luminosa, mentrechè il resto dell’Europa viveva ancora in una specie di barbarie. Al certo i Francesi furono, dopo gl’Italiani, i primi a coltivare le scienze ed a dirozzarsi; ma essi appunto sono stati in tutti i tempi i più gelosi della gloria italiana, e lo saranno sempre. Virgile. sur ce qu’il tenait qu’il y avait des Antipodes.

S. Benedetto, avendo lasciato Roma, si ritirò al Monte Cassino. Egli rovesciò gl’idoli ed i boschi sacri dei pagani, e sopra queste rovine innalzò il famoso suo monastero, ove radunaronsi tanti dotti e degni discepoli di Gesù Cristo (Quest’uomo dabbene visse nel VI secolo.)

In quei secoli d’ignoranza, i monaci furono i soli che mostrassero buon gusto ed amore alle belle lettere. Tutto ciò che nei loro scritti si trova di rozzo e di barbaro devesi attribuire all’infelicità dei tempi in cui vivevano.

Il Monastero di Monte-Cassino fu la culla di quell’ordine sì celebre fondato da S. Benedetto, l’ordine dei Benedettini. In mezzo alle barbarie in cui l’Europa fu sepolta durante parecchi secoli, questi monaci coltivavano le lettere con amore e zelo. Ad essi benemeriti religiosi vanno debitori i dotti di quasi tutto ciò che noi abbiamo degli scritti degli antichi. Eterna deve essere la riconoscenza de’ moderni per questi incalcolabili servigi, servigi a cui tutto deve la nostra civilizzazione ed il nostro sapere.

L’insigne ed unica biblioteca del Monte-Cassino, degna degli uomini di merito che l’hanno formata e conservata, è ricchissima, e principalmente in manoscritti.