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volta in una visione. Vi dirò tutto ciò che ne so. Passai una sera da Blake, ed il trovai più animato del consueto. Mi disse avere veduto una cosa sorprendente, — l’ombra di una pulce! Potreste voi disegnarla? gli domandai. Veramente no, riprese egli; vorrei averlo già fatto, ma lo farò se dessa ricomparirà. Gettò uno sguardo inquieto verso un canto della stanza, dicendo: Eccola, datemi l’occorrente, non voglio perderla di vista. Il fantasma si avvicina, la lingua alterata lambe le sue labbra; tiene in mano una coppa, onde raccoglie il sangue. Gli è coperta di una pelle di scaglie d’oro e verdi. — Il suo disegno era conforme alla sua descrizione.

Questi racconti sono appena credibili, però la loro autenticità non è dubbia. Un altro amico, la cui sincerità è per me del più gran valore, si recò una sera da Blake e trovollo occupato a disegnare un ritratto, con tutta l’apparenza di un uomo importunato di dover dipingere un modello difficile. Guardava, e disegnava, disegnava, ma niun essere vivente vedevasi nella sala. Non mi disturbate diss’egli con voce bassa, un tale è in seduta. — In seduta, rispose il visitatore, ov’è egli, chi è desso? Nulla veggo.Ma lo veggo io, signore, rispose Blake sorridendo; eccolo, il suo nome è Loth. Voi avete letto la sua avventura nella Bibbia. Egli è in seduta pel suo ritratto... (Fin qui il biografo inglese).

Potrebbesi caratterizzare di fantastico, il colorito di Rembrandt. Le sue ombre sembrano scaldate al bitume; il fisico delle sue figure, abbenchè robusto, forte, ed avente alcunchè di pesante, non hanno perciò meno anima. Questi personaggi sono disegnati e coloriti con una energia, un’arditezza ed una facilità che colpiscono; hanno del sovrumano. Per lo più agiscono in località di un’ardente oscurità, e presentano contrasti di grande effetto, i quali scuotono come quelli dei Caravaggio, del Calabrese, di Salvator Rosa, dello Spagnoletto. L’impasto de’ colori del Rembrandt è più immaginoso che ricercante i veri colori degli oggetti. Il suo fare è quello di un pittore che ha per iscopo di presentare eccentricità, più che verità, perchè quelle colpiscono e sorprendono di più. I dipinti di questi artisti hanno del magico; è lo stile delle leggende nordiche, e di tutte le fantasticherie degli scrittori d’oltremonte: tra’ quali distinguonsi Hoffmann, Dickens e vari altri, loro imitatori i Francesi.

(4) Lo studio delle matematiche illumina la mente e la sviluppa. Fra tutte le scienze che parlano alla ragione, gli elementi