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NOTE1




(1) Andrea Verocchio nacque in Firenze nel 1488, e morì in età di 56 anni. — Questo celebre artista possedeva vari talenti, e riuscì in tutte le arti del disegno. Egli era valente pittore, scultore in marmo ed in bronzo, architetto, modellatore, geometra, orefice, intagliatore. — Inoltre, possedeva l’arte di fondere e di colare i metalli, e di più era abilissimo nella musica. Colpiva a maraviglia la somiglianza delle cose; fu inventore e mise in voga la maniera di fare l’effige in forma di gesso dei morti e dei vivi per cavarne i ritratti, arte che dava la certezza della somiglianza, non potendo essere più precisa. Nello scolpire in bronzo, il Verocchio fu considerato al pari del Ghiberti e del Donatello.

Egli molto studiava, e quasi in tutto riusciva egregiamente, sussidiato da un ingegno esteso, pieghevole, versatile. I critici trovano una certa qual durezza nei suoi dipinti, e non felice il colorito, ma dotto e corretto è il suo disegno; disegnava con grazia e venustà le teste, principalmente quelle di donne. Moltissime ne disegnò a penna, la quale maneggiava con franchezza ed assai bene. Sommamente stimati sono questi disegni, e gareggiano con i più corretti e diligenti dei disegnatori del secolo d’oro della pittura.

Il Verocchio non contentavasi della somiglianza delle cose, voleva approfondirle, quindi spesso, a quest’uopo, faceva esperienze matematiche. Siccome egli benissimo eseguiva cavalli, e maestro era nell’arte, come dicemmo, di fondere e di colare metalli, i Veneziani vollero servirsi dell’opera sua, per erigere una

  1. A pagina 56 di queste note, alla linea 20, si prega il lettore di ritenere finito il capoverso alla parola sempre, ed annullato il seguito: Virgile, ecc.