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Sotto i castagni di Porta Orientale, ed al corso, si ponno ancora vedere le divine Erodiadi di Leonardo, come pure i modelli di Luini e di Salaj, entrambi discepoli di Leonardo. In Saronno ammirasi una bella cappella dipinta a fresco dal Luini, pittore fecondo, svariato, bello nel disegno, nel colorito, nella composizione, e nel condurre con buon gusto e notevole diligenza tutte le parti de’ suoi lavori. Tanto nel dipingere a olio, come a fresco, egli mostra una franchezza ed una valentia rara. Ha delle figure di donne che incantano. Il Vinci, vedendo un giorno, nel passeggiare co’ suoi giovani amici, de’ bellissimi uccelli che varj mercanti portavano in grandi gabbie onde venderli, li comperò per dare loro la libertà. Gli è in codesto modo che coltivava il sentimento del bello nel cuore de’ suoi allievi. Egli non ha l’anima sensuale del Tiziano, come questi manca della di lui finitezza. Condusse a perfezione l’effetto del chiaro-scuro, qualità in cui emerse pure il Correggio.
Belle sono le donne del pittore fiorentino, ma non hanno la passione seria delle Madonne dell’Urbinate. Varii tipi di bellezza presentano le ancelle di Sasso Ferrato, le donne del Quercino, quelle del Masaccio, le belle donne amoreggianti del Leonardo, le poetiche donne del Domenichino, le donne appassionate del Correggio, le veneri del Tiziano, le donne mitologiche di Raffaello e di Giulio Romano, quelle del Parmigianino, le donne veneziane del Tintoretto, del Veronese, e di altri della scuola Veneta; la Maddalena del Guido, la sua Aurora, le Sibille del Buonarotti, le donne di Andrea del Sarto, le Sante di frate Angelico, le Vergini di Raffaello, comprendenti Iddio e la sua maestà infinita. — Aggiungansi a questi tipi quelli animati che incontransi per le vie e nei convegni, e vedrassi in quanti modi diversi si presenta la bellezza, e come variata all’infinito, nella forma e nell’espressione, può essere sempre ritratta, e sempre pia-