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rancori e amori 89

“grande successo„ del viaggio nella società di prua. Ma la celebrità non l’aveva mutata di un’ombra. Ogni tanto essa alzava gli occhi azzurri, tranquillissimi, come se invece d’uomini, avesse avuto intorno degli alberi, e sempre con la stessa placidità graziosa riabbassava ll capo sul lavoro, ripresentando come inconsapevolmente a tutti quegli sguardi il suo bellissimo collo bianco e il viluppo magnifico delle suo trecce dorate. Ah! povera cucina della terza classe! Voltandomi verso il finestrino, vidi la faccia vermiglia del cuoco, con la fronte corrugata e gli occhi fissi. Fuor d’ogni dubbio, divampava una passione tra le cazzaruole. La salute pubblica era in pericolo. Mentre l’osservavo, vidi che il suo sguardo, deviando dalla ragazza, pigliava un’espressione più truce, ed io, seguendolo, riuscii con gli occhi sopra un viso del cerchio degli ammiratori, che mi distrasse da lui. Era un giovine di forse meno di vent’anni, spersonito e imberbe, con due spallucce misere che parevano un attaccapanni, un che di mezzo, all’aspetto, tra il maestro di villaggio e lo scrivano, di quelli che vanno in America a cercare un impieguccio: seduto sopra un barile ritto, egli teneva lo sguardo confitto nella ragazza con un’espressione d’amore