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Sul rio de la Plata | 411 |
giudizio decisivo del loro passato e d’una sentenza irrevocabile del loro avvenire. Il giovane titubò un momento, non commosso però, guardandoli entrambi, e poi si gittò fra le braccia della signora, che lo strinse al petto con un’apparenza di grandissima tenerezza, smentita all’istante dallo sguardo satanico di trionfo che lanciò a suo marito. Questi impallidì come un morto, e si guardò intorno: tutti temettero che stramazzasse sul tavolato. Ma restò su, facendo un grande sforzo, e sorrise... di un sorriso da metter compassione e paura. Scioltosi dalla madre, il giovane s’avvicinò a lui, e gli diede sulle guance smorte un bacio freddo, che quegli non ebbe la forza di rendere. Tutti voltarono gli occhi in là, con un senso di ribrezzo, come alla vista d’un assassinio. E io me n’andai subito verso prua, senz’aver più il coraggio di girare uno sguardo su quel disgraziato.
Ma qui un’altra scena pietosa m’aspettava. Un crocchio di vecchi, donne e uomini, circondavano il Commissario, chiedendogli protezione e consiglio, affannati, spaventati, con le labbra tremanti. Erano di quei sessagenari soli che non potevano sbarcare senza che un parente