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toria di Casal Borgone: se fosse sul crocicchio di via del Deposito e di via del Carmine, o di via del Carmine e di via dei Quartieri; e uno di essi s’arrabbiava. In generale, le donne si mostravan più pensierose degli uomini; molte parevano attonite. Di allegri veramente non c’erano che i giovanotti, che per l’allegrezza si pizzicottavano e si tiravan dei calci di traverso. Dei vecchi, alcuni voltavan le spalle al mare, rincantucciati al loro posto solito, nell’atteggiamento di gente che non avesse più nulla da sperare da quel lembo di terra rossa, fuorché di morirvi in pace. I due vecchi coniugi del castello di prua, seduti sulle loro due bitte, dormivano.

Ma poco tempo dopo, cessato il primo effetto dell’apparizione, come se fosse un’intesa, scoppiò a prua un’allegrezza smodata, un coro di canti e di fischi, e un gridìo di gente che s’affollava intorno all’osteria alzando i bicchieri e i bidoni, un bolli bolli da tutte le parti, da parere che in pochi minuti avessero tracannato delle brente di vin generoso. Tutti i belli umori diedero spettacolo. Il vecchio del castello centrale si mise a modulare i suoi gemiti imitativi, accoccolato in mezzo a un cerchio di