Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
L'america | 387 |
sa quando si sarebbe arrivati. — Piroscafi italiani! — era tutto detto: fortuna quando s’arrivava dentro l’anno. E facevan delle allusioni maligne, quando passava un ufficiale, guardandolo di mal occhio. Molti, anzi, affettando di non creder più che s’arrivasse, scrollavan le spalle e voltavano la schiena al mare, fingendo di occuparsi d’altro. Ma ogni volta che l’ufficiale del dispaccio, ch’era di guardia sul palco, appuntava il cannocchiale, tutti fissavano gli occhi su di lui, in grande silenzio; e non ricominciava il mormorìo se non quando era tolta ogni speranza dall’atto d’indifferenza con cui egli riabbassava lo strumento. Egli però non si moveva dall’estremità del terrazzino; il che faceva credere che s’aspettasse da un momento all’altro di veder qualche cosa. Il contadino dal naso mozzo, intestato di voler esser il primo ad annunziare l’America, stava ritto a metà della scaletta del palco, pronto a cogliere a volo il primo movimento dell’ufficiale, per lanciare il grido, e ad ogni alzata del cannocchiale faceva con la mano verso la folla un gesto maestosamente buffo, come d’un tribuno che imponga silenzio alla moltitudine in un momento supremo.
A poppa, intanto, tutti pure aspettavano; le