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l'italia a bordo 31

strandomi alcuni documenti curiosissimi d’ingenuità contadinesca, delle lettere di raccomandazione che certi emigranti avevan consegnate a lui e al Comandante, scritte in favor loro da parenti, o da altre persone sconosciutissime all’uno e all’altro. — Signor Comandante del bastimento, le raccomando tanto il tal dei tali, nativo del mio paese, bravo agricoltore, ottimo padre di famiglia, mio buon amico... — Alcuni avevano di queste lettere, firmate da Tizi ignoti, perfino per alte autorità di Montevideo e di Buenos Ayres. Gli erano anche state presentate da passeggiere bellocce e sorridenti delle commendatizie evidentemente apocrife d’un padre o d’uno zio, come un modo indiretto di domandar protezione, lasciando capire che non sarebbero state sorde alla voce della gratitudine. — Le raccomando con tutto il cuore mia sorella, che essendo giovane e sola in mezzo a tanta gente, potrebbe trovarsi esposta... — E fin dal primo giorno aveva trovato nel suo ufficio un bigliettino scarabocchiato col lapis, senza nome; una dichiarazione cieca di simpatia, con l’espressione d’una vaga speranza che lui avrebbe riconosciuto il viso di lei' in mezzo a tutti gli altri, dal sentimento; ma che per carità non dicesse nulla, che custodisse il segreto o perdonasse l’impru-