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il morto 307


di terza si misero in ginocchio. Mi voltai indietro: s’era inginocchiata anche la signorina, col viso tra le mani, nell’ombra.

Il prete incominciò a recitare in fretta: — De profundis clamavi ad te, Domine; exaudi voce meam.

Molte voci risposero: — Amen.

Le due lanterne tenute dai marinai gettavano una luce rossiccia sui visi immobili e tristi, dietro ai quali era una tenebra infinita. Fra gli altri, vidi in seconda fila il garibaldino, e fui come ferito di trovar quel viso chiuso e duro come sempre, che non mostrava il più leggiero senso di pietà, come se si stesse per gittar nel mare un sacco di zavorra; e tornai a domandarmi come fosse possibile che l’amicizia di quella santa creatura inginocchiata là dietro non avesse potuto nulla ancora sull’animo suo; e provai vergogna d’essermi ancora una volta così puerilmente ingannato, immaginando che vi fosse una grand’anima nel petto di quell’uomo senza cuore.

Il prete mormorò con rapidità crescente gli altri versetti del De profundis e l’oremus absolve. Poi asperse un’altra volta il morto d’acqua benedetta. Al requiem æternam tutti s’alzarono,

Andemmo, — disse il comandante,